5 - Il vero e il lavoro di fantasia

Più che la realtà viene resa la ripercussione suscitata da questa nel nostro spirito. Chiunque guardi un paesaggio in determinati momenti è indotto a rilevare particolarmente certi tratti piuttosto che certi altri, a seconda delle proprie disposizioni fisiche e spirituali, dietro una legge di simpatia selettiva, che accoglie certi elementi e altri ne elimina come superflui o estranei alla disposizione predominante. Le stesse parti di realtà accettate come modelli vengono anch’esse, poi, sottoposte a un lavorìo che le modifica dal loro essere vero. Parecchi dei miei quadri, in tal modo alterarono la realtà o la ricomposero, sommando elementi desunti da luoghi diversi e l’un l’altro lontani. 

Carlo Fornara, in Giovanni Bertacchi, Come nasce un paesaggio, in Le vie d’Italia numero 12, 1936

Il colore di un quadro come deve essere? Bello? Vero? Quando è bello? Tutto quanto è superficiale, decorativo, non resiste. Un’opera deve essere strapazzata con studio e fatica, dal vero. L’essenza del vero, non la verità fotografica

Carlo Fornara, Taccuini 1918 in Bello di colore, Scheiwiller 1969